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Tampone Zero: rallentamenti con l’applicazione delle nuove norme anti-Covid

Le scuole denunciano continui rallentamenti per l’applicazione delle norme anti-Covid previste dal Ministero dell’istruzione.


Il cosiddetto “Tampone Zero”, secondo cui se i tamponi di tutti i compagni di classe di un positivo risultano negativi è possibile rientrare a scuola, sta creando non pochi problemi ai presidi d’Italia.


Quello che più di tutto colpisce, è la lentezza nel ricevere i diversi risultati. Le Asl non sono in grado di gestire la situazione, ed i ragazzi finiscono col perdere preziosi giorni di scuola.

Il Ministero dovrebbe intervenire per assicurare mezzi di controllo più rapidi e sicuri, aiutando le scuole a gestire al meglio l’emergenza.


Al momento, non si sa ancora quale mezzo verrà scelto per fare i tamponi. Ogni scuola ha scelto l’alternativa che ritiene più adatta; alcuni utilizzeranno le Usca, mentre altri hanno deciso di mandare direttamente le famiglie in farmacia. In altri casi, il personale sanitario verrà inviato direttamente a scuola per tenere sotto controllo la situazione.


Dubbi e Proteste da parte dei sindacati


La confusione generale ha portato ad uno stato di profondo malcontento, sia da parte delle famiglie che dei dipendenti scolastici.


Antonio Ferro, il presidente della Società italiana di igiene, ha dichiarato: "Ci saranno grandi difficoltà a fornire il servizio. Riuscire a fare nei tempi i tamponi è complicato operativamente, a meno che tu non abbia personale da mandare nelle scuole”.


Antonello Giannelli dell'Anp reclama più personale nelle segreterie, mentre il comitato Priorità alla scuola chiede hub dedicati per tamponi rapidi.


Comitati ed Associazioni si stanno mobilitando a favore dei presidi e di tutti gli istituti scolastici, provando a mettersi nei panni delle famiglie e dei giovani studenti.

Le norme, che a prima vista sembravano perfette e prive di errori, hanno bisogno di adattarsi alle necessità di tutti.


Il Ministero dell’Istruzione, così come quello dell’Igiene, sarà costretto ad intervenire ancora. Bisogna evitare in tutti i modi il ritorno alla Dad, dando agli studenti la possibilità di tornare a scuola e godere delle lezioni dal vivo.


Nei prossimi mesi conosceremo qualche dettaglio in più, ma per il momento la situazione sembra abbastanza problematica.



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