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Nel Lazio, i presidi denunciano l’ingestibilità dei nuovi protocolli Covid

Nelle scorse settimane, le Asl di tutta Italia hanno ricevuto nuove direttive riguardo la gestione dei contagi all’interno delle scuole.


In base a quanto affermato dal Ministero dell’Istruzione, la quarantena ed il ritorno in DAD per gli studenti è previsto solo in caso di tre positivi.

Le scuole - e quindi i presidi degli istituti - sono tenute a rispettare queste nuove direttive e seguire determinate indicazioni.


In Lazio, ed in particolare a Roma, un numero consistente di istituti si trova in difficoltà nella gestione delle iniziative. Ci sono ancora troppe classi in DAD, e l’impennata dei casi non ha di certo aiutato a controllare la situazione.


Il presidente dell’Anp Roma Mario Rusconi, è stato uno dei primi a denunciare la scarsa funzionalità delle norme, affermando che:


Ad oggi, non tutte le Asl seguono ancora le nuove linee guida che limitano le quarantene a tre positivi per classe, così ci risultano diverse decine di classi a Roma in quarantena anche con un solo caso, con il ritorno della Dad”.


Norme ingestibili per i presidi


Anche Cristina Costarelli, la presidente dell’Anp Lazio, concorda con Rusconi. Secondo lei, le norme sono effettivamente “ingestibili”, sia per le famiglie che per i presidi.

Il Ministero ha lanciato le iniziative in un momento in cui si è verificato un calo dei contagi, e non ha tenuto conto di un possibile rialzo.


Seguire i controlli diventa estremamente difficile per i professori e per i presidi delle scuole, che devono gestire anche le famiglie preoccupate.

Basta pensare al “caso tipico”, dove in aula viene scoperto un solo caso positivo. Secondo le norme, tutta la classe dovrebbe continuare ad andare a scuola dopo aver presentato un tampone negativo - uno il giorno dopo la scoperta ed uno cinque giorni dopo.


Molte famiglie non riescono a presentare i risultati immediatamente, o non li presentano proprio, e le scuole sono costrette a dichiarare la quarantena generale di tutta la classe.


Bisogna trovare una soluzione più semplice e più facilmente applicabile, così da non creare ulteriori problemi e confusioni.

Studenti e professori sono stanchi del “non sapere”, e voglio trovare un equilibrio.



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