Scuola: come si rientra a settembre? Tutte le regole ufficiali del Miur sono contenute nelle Faq che il ministero ha pubblicato sulla sua pagina ufficiale chiarendo eventuali dubbi di famiglie e insegnanti.
Scuola, come si rientra a settembre lo spiega chiaramente il Miur che fornisce tutte le regole ufficiali per il prossimo anno scolastico 2020/2021.
Il ministero dell’Istruzione, a seguito delle linee guida del Cts e del Piano scuola, pubblica le Faq per il rientro a scuola a settembre cercando di fare chiarezza sui dubbi di docenti, studenti e genitori.
Una pagina dedicata, Rientriamo a scuola, in cui si possono consultare anche i documenti ufficiali del Miur tra i quali l’ultimissimo relativo alla Didattica Digitale Integrata. Vediamo allora come cambia la scuola a settembre e come rientreranno alunni, insegnanti e personale scolastico non docente sulla base delle regole ufficiali fornite dal ministero.
Scuola: per il rientro le regole ufficiali del Miur
Per la scuola a settembre e il rientro le regole ufficiali fornite dal Miur si evincono dalle Faq cui il dicastero guidato da Lucia Azzolina risponde.
Al di là dei documenti ufficiali consultabili sulla pagina di Rientriamo a scuola, come anche gli indirizzi degli Uffici scolastici regionali o anche le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico che ha accompagnato l’attività ministeriale e governativa in questi mesi, vi è la sezione “Domande e risposte” che offre interessanti spunti.
Si tratta di 29 domande con relative risposte, dubbi di insegnanti, alunni e genitori che vengono chiariti. Anche sul primo giorno di rientro a scuola il ministero fornisce chiarimenti laddove le singole Regioni hanno già deliberato il prossimo calendario scolastico 2020/2021 con una data di inizio cui si sono adattate quasi tutti gli istituti di italia.
Come chiarisce il Miur il rientro a scuola a settembre è previsto, come da Ordinanda firmata da Azzolina lo scorso 24 luglio, il 14 settembre. Come chiarisce il Miur solo un numero marginale di Regioni ha deciso di discostarsi da questa data come per esempio la Puglia che riapre il 24 settembre.
Dal 1° settembre partono, invece, le attività d’integrazione e recupero degli apprendimenti per tutti gli alunni che non hanno raggiunto la sufficienza e per coloro che i docenti riterranno proficuo coinvolgere, anche in attività di consolidamento o potenziamento, come sottolinea il Miur.
Il Miur sulla didattica a distanza chiarisce:
“Si tornerà in classe e il servizio scolastico sarà erogato con le lezioni in presenza. La didattica digitale potrà essere utilizzata in modo complementare e integrato solo nella scuola secondaria di secondo grado, come previsto nel Piano Scuola 2020/2021 del 26 giugno 2020 e come ribadito nelle Linee Guida per la Didattica Digitale Integrata. Solo in caso di una nuova sospensione delle attività in presenza, dovuta a motivi emergenziali, si renderà necessario il ricorso alla Didattica digitale integrata per tutti gli altri gradi di scuola.”
Vediamo quali sono le altre regole ufficiali per il rientro a settembre.
Rientro a scuola a settembre: orario delle lezioni
Tra le indicazioni ufficiali del Miur per il rientro a settembre anche quelle che riguardano l’orario delle lezioni. Il Miur chiarisce, come Azzolina stessa ha fatto in più di un’occasione, che l’unità oraria può essere flessibile, quindi durare meno di un’ora, per una più efficace organizzazione delle attività didattiche, ma “non si perderà neanche un minuto del monte orario previsto. La riduzione dell’unità oraria è già adottata in molte scuole, poiché prevista da più di venti anni dal Regolamento sull’Autonomia scolastica.”
Avevamo già detto delle notizie un po’ approssimative circolate sul rientro a scuola alle 7 di mattina e infatti il Miur ha chiarito che no, questo non è previsto. Non si inizieranno le lezioni alle 7 del mattino, comunica viale Trastevere e aggiunge:
“A meno che, nel caso dei più piccoli, non sia previsto un servizio di pre-scuola a cui le famiglie decidano di aderire. Nel caso dei più grandi le scuole organizzeranno gli ingressi per evitare assembramenti, ma sempre tenendo conto delle esigenze delle famiglie e degli studenti.”
L’uso della mascherina e misurazione della temperatura
Altra questione che chiarisce il Miur riguarda l’uso della mascherina e la misurazione della febbre se debba avvenire a scuola o a casa quando ogni giorno dal 14 settembre, giorno più giorno meno, ragazzi e bambini rientreranno in aula.
Per quanto concerne l’uso della mascherina chiarisce il Miur che:
“Il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza (CTS) si esprimerà nel mese di agosto sull’obbligo di utilizzo della mascherina per gli studenti di età superiore a 6 anni. Per chi ha meno di 6 anni è già previsto che non si debba utilizzarla.”
Specifica ancora il ministero dell’Istruzione che per i bambini sotto i 6 anni non è previsto l’uso delle mascherine che invece saranno indossate dal personale come stabilito dalle Linee guida per infanzia e primaria.
Sempre sull’uso della mascherina il Miur chiarisce che gli alunni con disabilità non dovranno indossarla se la disabilità stessa non è compatibile con l’uso continuativo del dispositivo di protezione. Per quanto riguarda il personale che interagisce con gli alunni che hanno disabilità il ministero specifica:
“Per il personale si potrà prevedere, in aggiunta alla mascherina, l’utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione individuali per occhi, viso e mucose, tenendo conto della tipologia di disabilità e di ulteriori indicazioni impartite dalla famiglia dell’alunno/studente o dal medico.”
Per quanto concerne la misurazione della temperatura il Miur spiega che questo debba avvenire a casa e che un alunno che abbia una temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi simil-influenzali, secondo i Protocolli di sicurezza e le indicazioni del Cts, ha l’obbligo di rimanere a casa. Il motivo? Lo dice il Miur:
“Uno studente che ha la febbre e non sa di averla non deve salire sull’autobus o stare in fila insieme ad altre centinaia di ragazzi davanti alla scuola. Sarebbe un rischio per l’intera comunità.”
Il ministero dell’Istruzione comunica che in caso di dubbi sulla sicurezza degli alunni è stato adottato l’help desk, vale a dire un servizio dedicato per richiedere assistenza e un numero verde 800.90.30.80, attivo dal 24 agosto, dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
Nuovi banchi per il rientro a scuola
Il Miur ha chiarito anche la questione dei banchi che accoglieranno gli alunni di tutte le scuole al loro rientro a settembre. Il ministero spiega che il Cts per l’emergenza ha indicato il banco monoposto come una delle misure utili per consentire il distanziamento tra gli alunni. Il Miur spiega pertanto che l’acquisto di nuovi banchi oltre a garantire la sicurezza, permette di rinnovare arredi spesso molto obsoleti.
Per questo lo Stato ha deciso di avviare una gara europea, attraverso il Commissario straordinario di Governo, per un acquisto massivo di banchi monoposto.
Le scuole, chiarisce il Miur, hanno potuto scegliere fra quelli tradizionali e quelli innovativi attraverso una apposita rilevazione. Nessuna tipologia di banco è stata imposta e aggiunge:
“Il Governo, da gennaio ad oggi ha stanziato oltre 6 miliardi per la scuola, di cui 2,9 miliardi per la ripresa di settembre. Si sta investendo su edilizia scolastica, arredi, assunzioni di docenti e ATA, igienizzanti e tutto quello che servirà per la ripresa.”
Nuovi insegnanti per la ripresa in sicurezza
La ministra Azzolina ha più volte chiarito la sua intenzione di superare, per il rientro a scuola in sicurezza, la tipologia di quelle che sono state definite “classi pollaio”.
Pertanto nuovi insegnanti, tramite nuove assunzioni, sono stati previsti per garantire il distanziamento degli alunni da settembre. Il Miur ricorda come nel decreto Rilancio siano stati destinati a questo scopo 977 milioni di euro che consentiranno di avere 50mila tra docenti e ATA in più per la ripresa di settembre.
“Ogni Ufficio scolastico regionale, che rappresenta il Ministero sul territorio, avrà un proprio budget da utilizzare per assumere personale e sarà data priorità alle esigenze delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo (in particolare la primaria), insomma, ai più piccoli. La Ministra Azzolina ha già firmato l’ordinanza per distribuirlo. Con lo scostamento di bilancio di agosto arriveranno ulteriori risorse.”
Regole per la scuola dell’infanzia e primaria
Anche le scuole dell’Infanzia e primaria hanno delle regole ben precise per il rientro a settembre sulla base delle linee guida del Cts e che il ministero chiarisce nelle sue Faq.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia ci saranno gruppi e sezioni stabili con l’individuazione per ciascun gruppo del personale educatore, docente e collaboratore, “al fine di semplificare l’adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di contagio e limitarne l’impatto sull’intera comunità scolastica.”
Per l’accoglienza, e quindi l’inserimento dei bambini della scuola dell’infanzia, questa avverrà negli spazi esterni facendo rispettare il distanziamento tra gli adulti. Nel caso in cui dovesse svolgersi in ambienti chiusi verrà attuata la pulizia approfondita e l’aerazione frequente e adeguata dei locali.
Ad accompagnare il bambino potrà essere un solo genitore o un’altra persona maggiorenne delegata dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Importante è il rispetto delle regole generali di prevenzione del contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la permanenza a scuola. Le stesse indicazioni saranno valide per l’ambientamento.
Il Miur ribadisce che i giocattoli non possono essere portati da casa, ma che quelli della scuola saranno assegnati a ciascun gruppo stabile di bambini. La mensa non sparisce, ma resta ove prevista. Il pasto, se non potrà essere consumato nel refettorio qualora questo sia stato adibito a spazio educativo, può essere consumato in aula previa debita aerazione e sanificazione dei locali.
Per quanto concerne la polemica sull’assunzione dei docenti senza laurea per infanzia e primaria il Miur chiarisce:
“Si tratta di supplenze, non di assunzioni a tempo indeterminato. Le cattedre necessarie saranno assegnate in via prioritaria a supplenti abilitati, poi, in caso di esaurimento della graduatoria, saranno chiamati coloro che si stanno laureando in Scienze della formazione primaria. Quindi giovani formati, che hanno svolto un tirocinio e che hanno scelto di fare l’insegnante. Già in passato venivano chiamati attraverso la cosiddetta MAD, la «messa a disposizione», dalle singole scuole.”
Per quanto concerne i servizi di pre e post scuola laddove esistenti specifica il Miur questi resteranno “rispettando le indicazioni organizzative generali, come per esempio la necessità di avere attività strutturate per gruppi/sezioni stabili, con i medesimi adulti di riferimento e nel rispetto delle regole previste per la riduzione del contagio.”
Pulizia dei locali scolastici
Altra questione sul rientro a settembre riguarda la pulizia dei locali scolastici e di quella che dovrà essere la costante igienizzazione e sanificazione.
Le scuole saranno pulite costantemente seguendo le indicazioni fornite dal Comitato Tecnico Scientifico e saranno messi a disposizione prodotti igienizzanti, saponi e quanto necessario per assicurare la tutela della salute e per questo sono stati previsti finanziamenti.
“In base al Protocollo di sicurezza per la ripresa di settembre si dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, predisponendo un cronoprogramma ben definito, da documentare attraverso un registro regolarmente aggiornato di tutti gli spazi, gli arredi e gli oggetti.”
Qualora dovesse presentarsi un caso COVID-19 la procedura è leggermente diversa e per questo bisognerà tener conto della circolare 5443 del Ministero della Salute del 22/02/2020. I luoghi e le aree potenzialmente contaminati devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni.
Tutte le scuole interessate da questi casi, specifica il Miur, provvederanno a:
assicurare quotidianamente le operazioni di pulizia previste dal rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020;
utilizzare materiale detergente, con azione virucida, come previsto dall’allegato 1 del documento CTS del 28/05/20;
garantire la adeguata aerazione di tutti i locali, mantenendo costantemente (o il più possibile) aperti gli infissi esterni dei servizi igienici.
sottoporre a regolare detergenza le superfici e gli oggetti (inclusi giocattoli, attrezzi da palestra e laboratorio, utensili vari) destinati all’uso degli alunni.
Test sierologici ed eventuali casi COVID-19
Per quanto concerne i potenziali test sierologici ed eventuali casi COVID-19 il Miur specifica che il personale docente e non docente si sottoporrà su base volontaria e gratuitamente a uno screening preventivo in due fasi:
somministrazione su richiesta del test sierologico;
successiva somministrazione obbligatoria del test molecolare a coloro che siano risultati positivi al test sierologico, per escludere un’infezione in atto.
In presenza di un caso sospetto di COVID-19 tra il personale scolastico o tra gli alunni si seguiranno le regole ufficiali di un apposito documento operativo, la cui emanazione è prevista entro la metà del mese di agosto 2020.
Il documento, specifica il Miur, conterrà indicazioni sulle modalità di risposta a potenziali focolai da COVID-19 dopo la riapertura delle scuole.
“Il Ministero dell’Istruzione, d’intesa con il Ministero del Lavoro e il Ministero per la Pubblica amministrazione e con il coinvolgimento delle OOSS, fornirà tempestivamente, comunque entro l’inizio del prossimo anno scolastico, indicazioni precise in ordine alle misure da adottare nei confronti dei cosiddetti “lavoratori fragili” nelle istituzioni scolastiche.”
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