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Critiche ai quiz nel concorso per i nuovi docenti: cosa succede?

Tra gli insegnanti si espande il malcontento e la confusione.

I nuovi test a crocette, introdotti dal Decreto Sostegni Bis, sembrano non esaminare affondo la conoscenza dei singoli professori.


La semplificazione voluta dal Ministro Brunetta si è rivelata forse “troppo eccessiva”, rischiando di impedire la selezione per merito.


I commenti negativi dei partecipanti arrivano dalle prove scritte per il concorso ordinario scuola secondaria - iniziato da pochissimo - e dalle prove dei concorsi per l’infanzia e la scuola primaria.


I professori non si sono dimostrati entusiasti del nuovo metodo di valutazione, e lo hanno fatto presente al Ministero.


Il malcontento generale


Patrizio Bianchi, il nostro Ministro dell’Istruzione, ha ascoltato la voce dei sindacati.


In molti chiedono di eliminare questo modello dai concorsi, perché lo ritengono “eccessivamente semplificato”.

Soprattutto, hanno paura che il sistema vada a favorire i neolaureati - ancora senza esperienza - e peggiorare la condizione dei precari, che lottano da molti più anni per assicurarsi una posizione.


Uno dei tanti a discutere apertamente della questione è Mario Pittoni, il responsabile scuola della Lega.

In un recente intervento sui social, ha parlato di quanto sia rischioso questo metodo di selezione, parlando della possibilità di “affondare il sistema scolastico”.


Di un’opinione simile è anche Francesco Sinopoli, segretario della FLC CGIL.

Il sindacalista ha spiegato più volte che questo tipo di sistema non funziona per la selezione.

“Serve un sistema di abilitazione, prima di tutto, fondato sulla formazione. L’idea di una riforma delle lauree la vedo complicata. Pensiamo a stabilizzare i precari e garantire una formazione iniziale adeguata ai bisogni della scuola“.


Il tema dei precari è il più caro ai sindacati, che vogliono trovare una soluzione per accontentare tutte le categorie di insegnanti.

Bianchi ha preso nota dei commenti in arrivo da tutta Italia, e valuterà un cambiamento nel prossimo futuro.


Al momento non sappiamo cosa verrà deciso, se tenere i quiz o eliminarli definitivamente. In ogni caso, una parte degli insegnanti è destinata ad aspettare e sperare.



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