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Il bonus docenti non è previsto per gli insegnanti di scuola paritaria: effetti e polemiche su questa differenziazione e come far valere i propri diritti.
“Salve, sono insegnante di una scuola paritaria. Mi dicono che non ho diritto al bonus docenti è vero? Questa differenziazione nel trattamento mi sembra onestamente assurda. Se mi conferma l’esclusione potrebbe fornirmi il riferimento legislativo?”
Rispondiamo in primis a questo quesito per chiarire il principio ex legge:il bonus docenti non è previsto per gli insegnanti di scuola paritaria. Il riferimento legislativo è alla legge 107 del 13 luglio 2016 (Buona Scuola), art. 1 comma 121 che l’ha introdotta parlando esplicitamente di istituzioni scolastiche statali.
“Vi contatto per chiedere un vostro parere fiscale sull’esclusione degli insegnanti delle scuole paritarie dal bonus docenti. Quando si parla di finanziamenti alla scuola privata l’ancora legislativa che si tira in ballo è l’articolo 33 della Costituzione, sottolineando come gli istituti privati debbano andare avanti «senza oneri per lo Stato». Va bene. Ma onestamente mi sembra contra legem escludere gli insegnanti delle scuole paritarie dal bonus docenti, che di fatto è un incentivo economico alla formazione. Questo atteggiamento non fa che concorrere allo “svuotamento delle scuole paritarie” da parte di insegnanti attirati da maggiori sicurezze e incentivi delle scuole pubbliche. Come se i docenti di scuola paritaria fossero di serie B. Come possiamo far valere i nostri diritti?”.
Non ci sono diritti al bonus docenti per le scuole paritarie, come abbiamo visto sopra. Ci sembrava comunque doveroso riportare questo sfogo e questa serie di considerazioni. Sono in molti anche a scriverci sulla ratio dell’esclusione e della differenziazione tra scuola pubblica e privata in merito al bonus docenti. Segnaliamo anche il paragone con il bonus cultura (parallelo a scopo di formazione per chi compie 18 anni) che più di un lettore ci ha fatto notare.
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